Captain America: Brave new world

Steve Rogers gli ha consegnato lo scudo alla fine di “Avengers: Endgame”, ma Sam Wilson, conosciuto come Falcon, non aveva ancora avuto un film a lui dedicato in cui fosse ufficializzato il passaggio di consegne. Ora finalmente quel momento è arrivato. In “Captain America: Brave new world” il nuovo presidente degli Stati Uniti, Thaddeus Ross, si rivolge a lui proprio come Captain America. A interpretarlo è ancora Anthony Mackie, che, come ha dimostrato anche nella serie The Falcon and the Winter Soldier sa gestire molto bene sia l'azione che la commedia. Nell'incontrarlo di nuovo di persona, abbiamo potuto constatare che non ha perso la sua verve nemmeno nella vita reale: comprende la gravitas che porta con sé lo scudo di Cap, ma questo non vuol dire essere rigido con giornalisti e pubblico.
Quanto pesa quello scudo? “È pesante. Sono circa otto chili, il che va bene all'inizio, ma dopo circa tre minuti in cui lo si tiene in questo modo in una scena, diventa un carico di lavoro pesante. Solo un peso all'estremità del braccio. Ma è un peso morto”.
Sam non ha soltanto lo scudo ma anche le ali mandate da Black Panther direttamente dal Wakanda. Com'è raccogliere l'eredità sia di Steve Rogers che di T'Challa? “Mi piace il posto che Sam Wilson occupa nell'universo. Penso che ci sia qualcosa nel fatto che non abbia una super tuta e non abbia preso il super siero. Deve solo essere un buon essere umano. Credo che sia questo il motivo per cui molte persone si identificano con lui. Tante persone lo ammirano e lo apprezzano perché è un essere umano come tutti, solo spinto in una situazione estrema. È disposto a lavorare sodo, a essere buono, onesto e leale. Per questo è Capitan America”.
Che significa essere Captain America? “L'emozione di qualcosa di nuovo e diverso. Ricordo che quando ero bambino, quando uscì “Batman”, non riuscivo ad aspettare di vedere quel film. Non vedevo l'ora di vedere il divertimento, l'idea di poter essere trasportati in un universo diverso, come sarebbe stata la nuova auto di Batman. Sono quelle piccole cose che mi hanno permesso di essere nel mio piccolo mondo per un secondo: non dover pensare alla scuola, non dover pensare alle mie faccende, non dover pensare a nulla, ma entrare in un cinema e godersi questa storia. Vorrei davvero che la gente utilizzasse il cinema come una via di fuga. Lasciate fuori tutta quella roba, prendete dei popcorn e una bibita, e divertitevi, perché il film è davvero divertente”.
Il suo Cap potrebbe essere un mentore per i giovani supereroi? “Non lo so. I giovani sono molto cattivi al giorno d'oggi, quindi penso che potrei semplicemente lasciarli là fuori. Credo che l'idea di Sam sia la lealtà e l'umanità. Penso che questa sia la cosa più importante che possa trasmettere alle persone. Come essere saldi nel cercare di essere un buon essere umano. Perché, come ho detto, non ha il siero. Quindi, quando si presenta un conflitto, deve ascoltare, capire, e accettare quello che dici, in modo che possa parlarne, invece di usare la forza bruta come prima opzione. Quindi penso che essere un essere umano onorevole sia un superpotere”.
Adesso la parola spetta al pubblico, per capire se davvero Sam Wilson può raccogliere l’eredità di Captain America.