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Spiderman homecoming

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Un Uomo Ragno che sembra Gian Burrasca. Tom Holland, giovane attore inglese dalla faccia pestifera, ha il super potere dell'entusiasmo: un'energia irrefrenabile attorno alla quale il regista Jon Watts ha costruito “Spider-Man: Homecoming” , ennesimo ritorno di uno dei supereroi più amati ma anche raccontati al cinema. Con qualche novità: il fatto che stavolta fa parte nel mondo degli Avengers (lo abbiamo già visto in azione in “Captain America: Civil War”). Racconta il 36enne regista: “Spider-Man è sempre stato parte di un universo più grande, quando è stato creato da Stan Lee. Voleva un personaggio con una diversa prospettiva sul mondo, un ragazzino qualunque rispetto agli altri supereroi. Collegarlo agli Avengers è stata una grande opportunità di riportarlo nel mondo in cui doveva essere”.

Per fortuna non si tratta dell'ennesimo reboot che parte dal morso del ragno in laboratorio eccetera. Lo ritroviamo, il ragazzino, dopo la battaglia di Civil War, tornato alla sua vita di giovane qualunque ma ansioso di essere là con i suoi eroi dopo l'esaltante assaggio di gloria. Un film che vuole viaggiare in leggerezza e contiene una commedia per teen. Intorno a Peter Parker la zia May (Marisa Tomei), l'inseparabile compagno goffo Ned, incarnato da Jacob Batalon, l'amica secchiona (è stata ingaggiata Zendaya, modella, attrice, star dei social) e quella per cui il nostro ha una cotta, Liz, alias Laura Harrier. Soprattutto, il film ha un cattivo che vale il biglietto, Michael Keaton in versione Vulture, l'Avvoltoio, che chiaramente si diverte moltissimo a tirare fuori il male che è in lui nei panni di licenziato dall'azienda che ripara i danni causati dai conflitti tra supereoi e si avvale di una tuta con ali meccaniche: “Volevo un uomo ragno ragazzo qualunque e quindi anche il cattivo doveva venire dalla schiera di uomini qualunque”, ha raccontato il regista.

“Che farebbe un quindicenne con i superpoteri?”: questa la domanda che si è posto Tom Holland e la risposta è una serie di avventure sconsiderate e un filino demenziali, accompagnato dall'amico nerd con cui condivide il suo super segreto. Lo aiuta ad essere leggero anche la formazione da ballerino (è stato Billy Elliot nel musical a teatro): “La danza certo aiuta, ma non ti puoi preparare a cadere da cinquanta metri con un cavo. Specie se durante la pausa hai mangiato un panino pronto a tornarti su dallo stomaco dentro la maschera sigillata di Spider-Man”. Tom Holland si presenta all'incontro, 41esimo piano dell'Arts Hotel, Barcellona, con l'amico del cuore armato di telecamera e uno dei suoi fratellini. “Stiamo preparando un lungo video”. Del suo ruolo dice: “Spider-Man lo interpreto da quando avevo cinque anni e mi mettevo davanti allo specchio. Era il sogno di una vita, mi sento responsabile e onorato. Tutta questa cosa, girare il mondo come Spider-Man, mi pare surreale. Devo dire però che ho lavorato come un matto e ora sogno solo di fermarmi a dormire dieci ore di fila. Potrei farlo anche qui, adesso”. La prima volta con la tuta non è stata bella come lui sognava: “Mi hanno chiamato tre giorni prima e poi sbattuto sul set, mi hanno dato la tuta dello stuntman che era tre volte me. Era floscia e triste, niente affatto eroica. Per questo nel film abbiamo aggiunto la scena in cui la tuta è larga e poi con un pulsante s'aggiusta tutta”. C’è un lungo film nel film; è quello in cui Peter Parker, armato di cellulare, videodocumenta la sua fantastica situazione: “Mantenere la messa a fuoco è stato difficile. Tutti erano nell'altra stanza e c'ero solo io con il telefonino in mano....”. Del resto il self tape oggi è anche il nuovo modo di fare i provini: “Ho chiesto al mio agente di poter fare il provino, ho mandato cinque self tape, pensavo di essere in lizza per l'amico. Poi ho realizzato che sarei stato il protagonista: è stato il momento dei test in video con Robert Downey e con Chris Evans. Al primo incontro con il mio mito Downey gli vado incontro e da fan inizio tutto d'un fiato il monologo dell'entusiasmo. Ma devo dire che mi sembrava diverso, di persona. Infatti era la sua controfigura, lui è arrivato poco dopo. Mai avrei pensato di poter collaborare così attivamente al film. Pensavo che alla Marvel sapessero già tutto. Invece eccoli ad ascoltare le mie idee: qualcuna è finita nel film. Ovviamente questo mi ha fatto sentire molto più coinvolto”. Per quanto riguarda le scene d'azione, l'attore minimizza: “Fanno parte del mio lavoro. E poi non sono così tanto pericolose, non è che puoi morire al massimo ti rompi una gamba”. Cosa fa il vulcanico Holland quando non è sul set (o non è sui social)? “Gioco a golf, passeggio con il cane, dormo. Vorrei rischiare avventure pericolose ma la Sony mi segue dappertutto. C'è sempre qualcuno che mi controlla e mi dice: Ma che fai?. La mia vita non appartiene più. Ormai io appartengo alla Marvel”.

Scheda film: Spiderman: homecoming

  • Nazione: USA
  • Anno: 2017
  • Genere: Azione
  • Durata: 133'
  • Regia: Jon Watts
  • Cast: Tom Holland, Marisa Tomei, Zendaya Coleman, Robert Downey Jr., Michael Keaton