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Dune Parte Due

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Paul Atreides e sua madre Jessica si trovano tra i Fremen insieme al leader di un loro clan, Stilgar, e alla guerriera Chani. Dovranno però imparare a farsi accettare dall'intero popolo Fremen e soprattutto Paul, che Stilgar crede essere l'atteso Messia di Dune promesso dalle Bene Gesserit, dovrà concretizzare la propria profezia, per guadagnare uno sterminato e micidiale esercito e con esso avere la possibilità di vendicare suo padre, il Duca Leto. Ma la profezia che vede Paul non è solo un sogno di vittoria bensì un massacro di inaudite proporzioni, una guerra santa che incendierà l'intera galassia. Il barone Harkonnen intanto continua a tramare per prendere il controllo dell'impero e, di fronte ai fallimenti di Rabban contro i Fremen, decide di affidarsi a un altro più letale rampollo: Feyd-Rautha, che le Bene Gesserit ritengono possa dare alla luce la loro attesa bambina suprema.

Torna ancora più sontuosa e imponente la saga fantascientifica di Denis Villeneuve, tratta dai romanzi di Frank Herbert. Questa volta lo spettacolo del cinema si libera dal peso delle pagine dello scrittore, in una messa in scena di rara potenza. Se nel primo capitolo il regista canadese era stato piuttosto fedele al testo, pur tagliandone ampie parti, in “Dune - Parte Due” opera invece scelte più drastiche, ma decisamente felici. Villeneuve trova altre strade, più cinematografiche, e dà molto più spazio al conflitto. Eppure è solo nel mostrare la guerra che è davvero possibile dare fin d'ora corpo al lato oscuro della profezia che perseguita Paul, ossia quella guerra sterminata che farà di lui il peggior assassino della Storia dell'Umanità. La messa in scena delle battaglie in “Dune - Parte Due” è davvero grande cinema, dove le forme gigeriane delle macchine di morte degli Harkonnen (ancora più evidenti nelle architetture del loro depauperato pianeta, dove persino il sole è alterato a tal punto da illuminare in bianco e nero) si scontrano con la guerriglia color sabbia dei Fremen. L'imperialismo tecnologico soccombe al sabotaggio, alle mine e alle imboscate, rivelandosi incapace di domare il popolo ribelle in una chiara critica delle operazioni americane in Medio Oriente. Solo quando gli esasperati Harkonnen passeranno a praticare bombardamenti a tappeto otterranno alcune vittorie, giudicate però senza onore dai Fremen, perché combattute non faccia a faccia. Il disprezzo per la tecnologia è del resto uno dei temi che attraversa la saga di Dune, una remota fantascienza dove le Intelligenze Artificiali sono state soppresse da secoli.

Il montaggio dei combattimenti all'arma bianca, pure così importante, continua a essere molto frammentato, senza essere violentemente nervoso, ma almeno nel duello finale tra Paul e Feyd-Rautha riesce a funzionare discretamente, senz'altro meglio che nel combattimento conclusivo del film precedente.

Visivamente soverchiante con imponenti architetture brutaliste, titanici vermi della sabbia, grandiose navi spaziali ed esplosioni che riempiono lo schermo di fuoco, il film lascia qualche perplessità sul fronte sonoro, dove la colonna di Hans Zimmer, pur in molti tratti suggestiva e mistica, si riduce in battaglia al suo ormai abusato pompare di aggressivi bassi, che francamente hanno fatto il loro tempo.

Ma sono dettagli, così come si potrebbe imputare a Villeneuve di mancare di un estro davvero visionario quando Paul apre le proprie “porte della percezione” con le acque della vita. A fronte però di uno spettacolo di davvero rara e convincente solennità, tutto si perdona. “Dune - Parte Due” è il meglio che il grande cinema spettacolare hollywoodiano oggi possa produrre.

Scheda film: Dune - Parte Due

  • Nazione: USA
  • Anno: 2024
  • Genere: Azione
  • Durata: 164'
  • Regia: Denis Villeneuve
  • Cast: Timothee Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson