Cicogne in missione

La leggenda per bambini che accompagna ogni nascita (ovvero “le cicogne portano i bambini”) torna in auge e viene resa contemporanea dalla sagace penna di Nicholas Stoller, firma d'eccezione di frizzanti e surreali sceneggiature. “Cicogne in Missione”, il lungometraggio d'animazione co-diretto dallo stesso Stoller insieme a Doug Sweetland, è dedicato sia ai più piccoli che ai loro genitori, sempre meno presenti e per questo bacchettati. Attraverso un sagace omaggio alla famiglia (non per forza tradizionale) i due cineasti hanno dato vita a una perla d'animazione che attacca con forza l'eccessivo stacanovismo dei tempi moderni, in cui le nuove generazioni di genitori sembrano aver dimenticato il concetto di tenerezza.
Se un tempo il Monte Cicogna era il luogo da cui partivano i volatili per donare a chi lo desiderasse un bambino, oggi gli stessi uccelli lavorano per consegnare varie futilità che gli esseri umani ordinano online. Nell'efficientissima nuova azienda oltre a tantissime cicogne, lavora anche l'umana orfana Tullip. Quando Il capo chiede a Junior, cicogna in carriera, di licenziare la ragazza ormai 18enne in cambio di un'importante promozione, il volatile non riesce ad accontentarlo e nasconde la ragazza nel luogo dove un tempo arrivavano le lettere dei futuri genitori e nascevano i bambini. Tutto sembra andare per il meglio almeno fino a che Nate, figlio unico di due genitori poco presenti, non decide di chiedere un fratellino e Tullip e Junior si vedranno costretti a consegnarglielo di nascosto.
Il viaggio di Tullip e Junior è la parte centrale di “Cicogne in Missione” insieme alla parallela storia del piccolo che, proprio grazie alla sua dolcissima richiesta, riesce finalmente a instaurare un rapporto con i suoi genitori. Il film, da perfetto lungometraggio dedicato alla famiglia, è in grado - con ironia semplicità - di toccare a più livelli tematiche importanti soprattutto attraverso il particolare rapporto che si instaura tra i due protagonisti e la neonata Diamantina. Non mancano nella pellicola personaggi di contorno eccezionali, tra cui vale sicuramente la pena menzionare il piccione Toady, reietto arrampicatore sociale, e il branco di lupi desiderosi di prendere con sé la piccolina, simbolo di quell'istinto materno che ormai sembra essere sono animale. Senza mai pensare che si possa trattare di un plagio, “Cicogne in Missione” prende spunto per alcuni personaggi di contorno dall'immensa e classica cinematografia Disney (impossibile non immaginare che il branco dei lupi che vogliono con sé Diamantina siano un omaggio a quelli che hanno cresciuto Mowgli in “Il Libro della Giungla”) ma anche dalla più recente DreamWorks nella caratterizzazione di un gruppo di pinguini affatto affabili - esattamente come quelli del “Madagascar” - fino ad arrivare citare gli Andry Birds, protagonisti prima dell'omonimo videogioco e poi della divertente pellicola targata Rovio Entertainment, regalando loro qualche secondo di agognata gloria.
Che in “Cicogne in Missione” sia lo zampino dei creatori di “The Lego Movie”, lo si capisce dall'attacco frontale al consumismo, all'omologazione e all'egoismo di alcuni genitori che il film denuncia nei suoi irriverenti sotto testi. Esattamente come “The Lego Movie”, inoltre, “Cicogne in Missione” è un film in grado di divertire (davvero!) grandi e piccini. Un lungometraggio, inoltre, che obbliga gli adulti a mettersi in discussione ponendoli davanti ai propri errori quotidiani e, allo stesso tempo, ricordandogli che basta veramente poco - a volte solo spegnere il cellulare - per essere perdonati, sorridere e commuoversi insieme e grazie ai propri figli.