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Eternals

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A volte è solo questione di prospettiva e punti di vista. Il nuovo film targato Marvel Studios e diretto dalla regista premio Oscar Chloé Zhao, è il terzo della fase più complicata per il Marvel Cinematic Universe, quella della ripartenza, dei cambiamenti e di una nuova stagione di storie che devono proseguire, mantenendo sempre attivo l'interesse da parte del pubblico, un racconto che aveva trovato il suo apice e la sua chiusura in “Avengers: Endgame”. Più dei precedenti film Marvel usciti quest'anno, “Eternals” aveva un compito arduo da assolvere: presentare più di dieci nuovi personaggi, raccontare una storia nuova e potente che potesse funzionare come opera singola, ma anche come ennesimo tassello di un mosaico sempre più grande, i cui confini non si limitano più alla dimensione cinematografica ma anche alla serialità televisiva. Nel farlo, questo incredibile film numero 26, offre uno spettacolo imponente, grazie alla sapiente regia di Chloé Zhao, autrice anche della sceneggiatura, rimettendo in discussione tutto quanto abbiamo visto finora e aprendo nuove interessanti porte verso una nuova saga.

In principio... Sono le prime parole che leggeremo in apertura del film, come un sipario che si apre verso una finestra quasi biblica, denotando sin da subito la dimensione mitologica e divina che caratterizzerà il film. La storia degli Eternals, un gruppo di dieci esseri potentissimi, nonostante la forma umana, nati dalla volontà di un Celestiale, un antico dio di nome Arishem, si svolge attraverso i secoli, a partire dall'Antica Babilonia per arrivare ai giorni nostri o, per meglio dire, al 2023. Il loro compito è quello di proteggere la Terra dai Devianti, avversari dei Celestiali che intendono distruggere ogni forma di vita. Per oltre 7000 anni gli Eterni hanno convissuto con l'umanità, aiutandola, per eliminare ogni nemico che poteva minacciare il progresso della razza umana. Fino a quando un Deviante fa la sua comparsa a Londra, dove vivono Sprite, una sempiterna ragazzina, e Sersi, l'Eterna più empatica del gruppo. Giunge il momento di riformare la squadra i cui componenti sono sparsi in giro per il mondo, per tornare a combattere e compiere, una volta di più, la volontà di Arishem. Non vogliamo raccontare oltre di questo film denso di eventi (tanto da meritare una durata importante di due ore e mezza) e colpi di scena per mantenere la sorpresa. Basti sapere che, attraverso continui salti temporali tra il passato (talvolta pure antichissimo) e il presente, “Eternals” riesce a costruire una solida storia capace di unire, allo stesso modo, semplice intrattenimento con tematiche ben più mature.

Non usiamo il termine “maturo a caso”, perché “Eternals”, nonostante si inserisca perfettamente all'interno della saga supereroistica riuscendo a coinvolgere un pubblico eterogeneo e a mantenere tutto ciò che i Marvel Studios ci hanno abituato a desiderare, sembra voler alzare l'asticella dei contenuti rispetto alla media. Scegliendo un gruppo di supereroi che si avvicinano di più alla natura divina e cosmica che all'essere persone con superpoteri, “Eternals” ha il coraggio di affrontare tematiche più universali e intime, legate alla dimensione emotiva ed esistenziale. Non sorprende, quindi, trovarsi di fronte proprio in questo film alla prima scena di sesso del Marvel Cinematic Universe, oltre che a una raffigurazione dell'eroe più mitologica. Questo significa che, almeno nelle prime fasi, i personaggi potrebbero risultare meno empatici nei confronti dello spettatore, avendo come punto di vista un obiettivo più alto rispetto alla caratura degli umani. Con il proseguimento del film, però, man mano che il gruppo si rinsalda e si riscopre, lo spettatore riuscirà a entrare in sintonia con questi antichi dei e il loro primigenio potere. In questa forza sta la grande novità del film, in cui la regia si sposa a meraviglia. Capace di inquadrare i personaggi con uno stile ben riconoscibile, la regista premio Oscar dona al film un'impronta personale, che ben si adatta alla materia narrativa. Il risultato è un film che colpisce soprattutto dal punto di vista visivo (sia nei momenti propriamente spettacolari che in quelli più canonici) e che riesce a raggiungere l'obiettivo di mettere in scena un nuovo punto di vista.

Di fronte alla presenza di esseri divini, non dovrebbero mancare i miracoli. E in più volte, “Eternals” compie dei veri e propri prodigi, il più importante dei quali è legato alla prospettiva. Più il film procede, più ci si rende conto che l'Universo Marvel si sta espandendo sempre di più, togliendo a poco a poco il focus centrale sul pianeta Terra e, passo dopo passo, raccontando una storia sempre più epica e mitologica. Con quest'opera, i Marvel Studios rinnovano la loro narrativa, rimettendo in prospettiva tutta la Saga dell'Infinito. Qualcosa di simile era già accaduto durante il primo episodio di Loki, con una battuta che riguardava le Gemme dell'Infinito, ma qui la sensazione è di trovarsi di fronte a una storia millenaria che da una parte rende microscopici gli Avengers e le loro sfide, dall'altra presenta nel gigantismo dello schermo, la maestosità del cosmo.

Numeroso il cast d'insieme del film, la cui unione funziona più delle singole parti. Nomi più celebri come Angelina Jolie e salma Hayek, nonché una coppia che proviene direttamente da Il trono di spade come Richard Madden e Kit Harington, si uniscono a volti nuovi come Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Brain Tyree Henry e Don Lee. Vale la pena ricordare Lia McHugh, che riesce a rappresentare perfettamente un'adulta in un corpo da bambina, e la prima supereroina sordomuta del MCU, la Makkari di Lauren Ridloff. La diversa nazionalità d'appartenenza del gruppo e la varietà di lingue e linguaggi utilizzati costituiscono un'eterogeneità che trasporta parte della tematica che il film vuole affrontare, quella di una comunità che supera le proprie differenze, di una diversità che è forza motrice del mondo e della vita stessa. Abbiamo volutamente lasciato Barry Keoghan per ultimo proprio per sottolineare come il suo personaggio rappresenti al meglio la qualità di scrittura del film. Il cast non solo funziona nel suo insieme, ma diventa traino della narrazione: ogni personaggio porta con sé un'argomentazione alla tematica principale del film, diventandone rappresentazione attraverso l'azione.

Sfidando i personaggi (e gli stessi spettatori) ad abbracciare un nuovo punto di vista, “Eternals” vuole sottolineare il bisogno di prendere una decisione e compiere una scelta, tra un estremo che intende lasciarsi trascinare dagli eventi e il lato opposto che spinge a essere liberi (con tutto ciò che ne consegue). I personaggi, vivendo questo dilemma che scorre attraverso i secoli, e arrivando a un punto di non ritorno che li costringerà a compiere una scelta, riescono a raggiungere quel legame universale richiesto per far partecipi gli spettatori alla vicenda. La grande novità di una sceneggiatura che apre alla riflessione, lasciando che il film si impianti nello stomaco dello spettatore per poi sbocciare col tempo, a visione ultimata, sta nel delineare personaggi in cui il bene e il male si confondono. O, per meglio dire, in cui è difficile, se non impossibile, distinguere l'eroe dal villain. Nonostante un finale che lascia parecchie porte aperte (e chissà se la storia proseguirà con un sequel o attraverso altri prodotti targati Marvel), tra cui una stessa scelta da compiere, il film di Chloé Zhao appaga completamente i sensi e tratta con intelligenza lo spettatore che, forse inizialmente un po' spaesato, non potrà che amare questi nuovi personaggi, questa nuova storia, questo nuovo punto di vista.

Scheda film: Eternals

  • Nazione: USA
  • Anno: 2021
  • Genere: Azione
  • Durata: 156'
  • Regia: Chloe Zhao
  • Cast: Richard Madden, Angelina Jolie, Gemma Chan, Salma Hayek, Kumail Nanjiani, Lia McHugh