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Super Mario bros Il film

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Super Mario è un'icona, c'è poco da discutere. Il sorridente e saltellante idraulico baffuto è l'essenza stessa di un genere, il platform, e di un moto rivoluzionario del videogioco, identitario, riconoscibile, amato e inossidabile. Se pensiamo al gaming, pensiamo a Mario, al suo universo colorato, ai tanti e mitici personaggi che lo accompagnano da più di 40 anni in un susseguirsi di successi da record capaci di fidelizzare tre generazioni di appassionati o curiosi. Super Mario è un miracolo nato in pixel art e maturato in texture digitali sempre più complesse e iterazioni diversificate, che non ha mai tradito la sua essenza e ciò che in definitiva lo rende un simbolo unico e inimitabile. E il suo cuore è da sempre il divertimento. Fa allora piacere vedere come Illumination Entertainment in sinergia con la stessa Nintendo sia riuscita ad abbracciare in toto la filosofia base del nostro idraulico preferito, confezionando con “Super Mario Bros: Il Film” un adattamento spassoso e citazionista, frenetico e ricco di ottimo fan service e dall'estetica deliziosa, scegliendo la via della leggerezza tout court con tutti i vizi e le virtù che competono a una trasposizione difficile e coraggiosa.

Il tentativo del film è quello di raccontare Mario sotto una luce differente, che è quella cinematografica. Trent'anni fa si era sperimentata la via del live-action con risultati fallimentari, distanti anni luce dall'anima della saga e dal feeling family friendly ed accattivante del personaggio. Per quanto scontato, in quel caso non si erano rispettate alcune esigenze imprescindibili che non potevano essere ignorate nella transizione, che sono poi le stesse che in contesto questo nuovo adattamento rispetta. Essendo tradotto in chiave animata, alcune sono certamente differenti, ma di base la più importante di tutte è la fedeltà ai tratti più distinguibili dell'IP nonostante qualche urgenza fisiologica di storytelling, prima fra tutte la voce. Quella storica del personaggio appartiene a Charles Martinet (che ha un piccolo ruolo nel progetto), ma Mario non ha mai pronunciato una frase di senso compiuto se non le sue inconfondibili catch frase, da “let's a go” a “okeydokey”. Eppure con quelle poche righe di dialogo il personaggio ideato da Sigerou Miyamoto ha saputo imporsi in tutta la sua iconicità con tono acuto e dirompente. Un elemento dunque imprescindibile, ma questa volta Mario doveva necessariamente parlare e confrontarsi, raccontare e vivere la propria storia senza essere guidato dai videogiocatori o dal gameplay, e con lui tutti gli altri protagonisti del franchise. Se pensate che tale scelta abbia in qualche modo snaturato i personaggi o l'esperienza, ricredetevi: il doppiaggio italiano è davvero sorprendente e funzionale, merito delle tante accortezze prese in fase di registrazione, interpretazione e mixaggio per modellare suoni e timbri dei talent a somiglianza degli originali. Impressionante Claudio Santamaria, che dà spirito e grinta a Mario in modo impeccabile e costruisce la sua interpretazione per scomparire nel protagonista. Insieme a lui anche un bravissimo Emiliano Coltorti nel ruolo di Luigi e un divertito Nanni Baldini in quelli di Toad. Convincono anche Fabrizio Vidale come Bowser, e Valentina Favazza come Peach.

Se la voce è stata il primo ostacolo da superare, storia e intreccio sono stati il secondo. Senza entrare in dettagli specifici, lo sceneggiatore Matthew Fogel ha impalcato un semplice e immediato racconto d'origini (sotto il vigile sguardo di Miyamoto e Chris Meledandri), presentandoci addirittura la famiglia di Mario e Luigi e dando agli stessi un solido background nel regno umano. Come i più classici degli italo americani, i due vivono a Brooklyn con mamma, papà e nonni (tutti baffuti o paciocconi) e sognano di diventare gli idraulici migliori di una New York City completamente rimodellata per somigliare alla più giocosa New Donk City, con tanto d'apparizione della sindaca Pauline. Pur non avendo il supporto di nessuno, i due si fanno coraggio ripetendosi che uniti sono invincibili, in una dolce dinamica affettiva che vede Luigi come un fifone patentato e Mario come dedito e protettivo fratello maggiore. Quando vengono improvvisamente catapultati in un universo folle e inimmaginabile, i due si ritrovano separati: Mario finisce nel Regno dei Funghi e Luigi nelle Terre Oscure. In un viaggio alla ricerca di possenti alleati, collaborando con la tenace e affascinante Principessa Peach e i suoi adorabili Toad, Mario cercherà di divenire l'eroe che ha sempre sognato di essere e salvare il fratello dalle grinfie del perfido Bowser, imponente e austero re dei Koopa intenzionato a muovere guerra al Regno dei Funghi e incenerire quel mondo tanto magico e meraviglioso “per questioni di cuore”.

Lo stile animato scelto dallo studio per il film è quanto di più bello e vivace visto recentemente. A parte la perfezione del digitale, dei rendering di ambienti e personaggi, degli effetti particellari e di qualsiasi altro aspetto tecnico, è la caratterizzazione estetica dei protagonisti e la cura visiva di biomi e panorami ad averci impressionato. Banalmente, la resa di acqua e fuoco in contrasto è davvero magistrale e il prologo ne dà chiara dimostrazione. La trasposizione animata di Mario, Luigi, Peach, Bowser, Toad e Donkey Kong lascia a bocca aperta per la qualità dei dettagli e la fedeltà elasticizzata ai look classici, resi più morbidi e accattivanti per apparire uguali ma diversi, più nuovi e moderni, adatti al grande schermo. Nelle scene d'azione, poi, “Super Mario Bros: Il Film” si supera e regala momenti davvero avvincenti, si tratti dell'inseguimento sulla Pista Arcobaleno, di un addestramento da vero maestro di platforming o di due clamorosi team-up finali.

Dal bar Punch-Out al videogioco Jumpman (ma anche a Space Panic), dalle corse in kart con tanto di gusci e banane (e sì, ci sono anche molti altri oggetti) fino alla riproposizione del primo e mitico Donkey Kong: sono tantissime le reference esplicite al mondo videoludico di Mario (compresi tanti power up), bissate per altro da quelle implicite, come ad esempio il livello con castello finale. A voi il piacere di scovarle tutte e di godere del più grande e virtuoso esempio di fan service a tutto tondo mai provato prima, atto a nobilitare al massimo della sua espressione cinematografica l'icona di Super Mario, tra diverse sgommate rosa scintillanti e qualche fastidioso scivolone su insidiose bucce di banana. Alla fine “Super Mario Bros: Il Film” tocca soddisfatto la bandierina più o meno sfiorandone la cima, con meno fuochi d'artificio di quelli sperati ma comunque vittorioso e felice, eroe del suo mondo e anche del nostro.

Scheda film: Super Mario Bros - Il film

  • Nazione: USA
  • Anno: 2023
  • Genere: Animazione
  • Durata: 92'
  • Regia: A. Horvath
  • Cast: